L’attività destinata alle scuole mira a far accostare i ragazzi all’arte e ai musei attraverso processi di apprendimento motivanti ed efficaci, che hanno i loro punti di forza nell’utilizzo del gioco come strumento di lavoro, grazie al quale si riescono a trasmettere in maniera semplice contenuti spesso complessi o avvertiti come noiosi, e nella validità scientifica di tali contenuti, mai banalizzati né sottoposti a semplificazioni
strumentali.
Le attività non si riducono dunque allo svolgimento delle visite guidate, che comunque vengono effettuate per le classi che le richiedono, ma consistono principalmente in attività di laboratorio-gioco, della durata media di 2-3 ore e differenziate per età, tipo di scuola ed eventuali specifiche esigenze presentate dai docenti. Proprio per loro è attivo un servizio importantissimo di consulenza per l’accesso ai servizi educativi
e per progetti speciali a carattere anche annuale.
Il successo dei laboratori è reso manifesto dalla velocità con la quale in apertura di anno si ricevono le prenotazioni da parte delle scuole e si chiude il calendario definitivo: alla metà di ottobre le disponibilità di posti sono già esaurite ed ogni anno si forma una lista di attesa di circa 50-60
classi.
Per dare un’idea della mole di lavoro annuale, nel corso del 2004 si sono svolti 146 laboratori didattici per un totale di 2739 bambini e ragazzi. È un numero elevatissimo, se si pensa che alcune prestigiose istituzioni museali che svolgono attività didattiche, come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, vantano in recentissime pubblicazioni sull’argomento, 2660 bambini e ragazzi coinvolti in laboratori didattici nell’arco di un anno.
Va detto però che nel caso del Museo Barbella, diversamente dall’opinione comune, non sono le scuole a tenere alto il numero degli ingressi: i 2739 ingressi citati rappresentano appena 1/3 del totale dei visitatori del museo, i quali per la maggior parte vi entrano proprio grazie alle iniziative dei Servizi Educativi.
|